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Una sera ad Albori - Vietri sul Mare (Sa) - 28 Agosto 2012

Albori - Vietri sul Mare (Sa)

Non sono certe le origini del nome di questo antico borgo situato alle porte della splendida Costiera Amalfitana:
- la più fantasiosa è quella che lo fa derivare da Arvo , un argonauta al seguito di Giasone che, attratto dalla bellezza del luogo, vi si sarebbe stabilito dopo una tempesta.
- un altra è che Albolo sarebbe il personaggio goto o longobardo che avrebbe dato il nome al casale.
- o ancora il nome potrebbe anche designare il luogo in cui anticamente si andava a far legname - albores, alberi - per costruire le navi.
- Infine potrebbe richiamare Albola , una sorgente di acqua minerale esistente nella zona.

Nella prima metà del IX secolo si hanno le prime notizie di insediamenti nella zona di Albori
In un documento del 1324 viene citato per la prima volta il casale di Albori, sorto a 300 metri di altitudine per sfuggire alle incursioni costiere dei Saraceni.
Mentre nel 1500 circa è istituita per regio decreto l'imposta detta "gabella del pane", in base alla quale nel casale può vendere il pane solo l'appaltatore o persona da lui delegata.
Nel 1610 è costituita la parrocchia di Àlbori.

Il borgo, di origine marinara come testimonia anche l’attuale Marina di Albori , costruito probabilmente dagli abitanti terrorizzati dalle continue escursioni saracene, è composto da un gruppetto di case colorate di fronte al mare, addossate le une alle altre e strette tra viuzze e vicoletti, in base alla strategia difensiva degli arabi, che si interrompono in uno slargo dove, ancora oggi, la sera, si ritrovano gli abitanti.

Qui ad Albori, lontano dal caos di Vietri e della trafficata seppur bella Costiera Amalfitana, si respira ancora l’aria dei tempi antichi: di giorno lo sguardo spazia dall’azzurro del mare Tirreno alle verdi pendici del Monte Falerzio, dov'è bello passeggiare in pace e tranquillità tra le cappelle votive dedicate ai santi protettori, invece al calare della sera le donne recitano il rosario e gli uomini si raccontano la giornata trascorsa, mentre la brezza marina placa gli animi ed il cielo riempie di stelle gli occhi.

Gli edifici in pietra e calce, sormontati dalle caratteristiche tegole napoletane, sono stati oggetto di studio da parte di numerosi architetti. Il nuovo paese, infatti, ha mantenuto l'architettura mediterranea originaria, con case a volta dai colori decisamente vivi, che servivano a farle riconoscere da lontano ai propri abitanti quando, ottimi naviganti, si allontanavano da esse o vi si riavvicinavano dopo lunghi periodi trascorsi in mare. Nel periodo invernale, quando la navigazione non era possibile, gli abitanti si dedicavano all'agricoltura, coltivando quel poco di terreno che riuscivano a strappare alla montagna.

La felice combinazione di mare e monte è dunque la caratteristica di Albori , che non è nemmeno priva di tesori d'arte: nella piazza sorge la chiesa dedicata a Santa Margherita , giovane martire di Antiochia, al cui interno si possono ammirare pregevoli affreschi di scuola napoletana, di cui fu esponente illustre il decoratore barocco Francesco Solimena (1657-1747).
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